Mario Schifano
Homs (Libia), 1934-Roma,1998
Lettera perduta
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tecnica mista, 97×68 cm
Collezione MAON, Rende
Schifano era solito trattare materiali di uso
comune come fossero delle tele, creando delle opere di dimensioni ridotte che
mantenessero lo stesso fascino delle sue grandi tele. L'opera si presenta come
incollata, o almeno così sembra, su parte di un foglio Fabriano, il cui marchio
è visibile in alto a destra, ed è firmata in basso sulla carta che ricopre il
supporto della lettera. Per la realizzazione dell’opera si riconosce l'utilizzo
degli acquerelli e della penna per il disegno preparatorio. Della busta è
possibile visualizzare solo il retro (la parte con il lembo sul quale
generalmente si indicano ii dati del mittente), sul quale è raffigurato un
paesaggio in stile naif. Lettera perduta fa parte di una serie di opere
di piccolo formato che hanno come supporto buste affrancate, cartoline postali,
notifiche comunali, lettere inviate da collezionisti, galleristi, musei,
istituzioni. La grande produzione di questi materiali di piccolo formato non
può essere collocata all'interno di un arco temporale ben definito della vita
di Schifano. L'assenza di datazione dell'opera non esclude che possa essere
ricondotta agli anni '70, periodo a cui risalgono i suoi Paesaggi anemici.
Oltre a fornirci una propria versione dell'Astrattismo, del Futurismo e della
Pop Art, con queste opere Schifano dà anche una personale visione di uno dei
generi classici della pittura.
Bibliografia
A. Bruno, Le Buste dipinte da Mario Schifano,
in “Il Messaggero”, 5 dicembre 2012.
V. Coen, Schifano. Ritratto di un artista come
paesaggio, in “Flash Art”, gennaio 2013.
[Valerio Vitale]
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