Pizzo Calabro (Vibo Valentia),
1911-Brescia 1995
Nudo femminile
1947
acquerello su carta, 55x40 cm
Collezione MAON, Rende
Il nudo femminile è un soggetto sul
quale l’artista calabrese ritorna più volte, già a partire dai primi anni
Quaranta. Realizzato probabilmente nel suo studio di Via Margutta a Roma,
l’acquerello su carta rappresenta una giovane donna che dorme. La figura è
costruita da linee spigolose marcate dal nero che definisce inoltre i contorni del
viso, le ombre del corpo, nonché lo spazio circostante. Tra i numerosi pareri
della critica coeva, l’opinione di Gino Frattani appare particolarmente
calzante alla descrizione di quest’opera, laddove l’autore afferma che Savelli
“ha scelto tra i molti profeti a disposizione quelli cubisti e va mettendo
vivaci e freschi colori nei reticoli neri con immediata franchezza” (Frattani
1947).
L’artista ricorre all’uso di tre colori
predominanti: rosso, viola e terra di Siena, per definire i tre piani della
scena. Le rapide pennellate, dal tratto deciso, emergono sul fondo bianco della
carta che rimane tuttavia chiaramente visibile.
In tal senso, la composizione è il
frutto di un processo pittorico istintivo, “antimorbido per natura, teso a
scoperte spaziali, continuamente aperto e tentato dagli imprevisti di una linea
spezzata e turbinante di un incastro cromatico” (Valsecchi 1947), che
caratterizza l’indole del giovane artista nonché i lavori degli anni romani.
Pur essendo figurativa, l’opera
testimonia il passaggio già in atto verso l’astrazione, ultimato dopo il
soggiorno parigino del 1948.
Bibliografia
M. Valsecchi, Angelo Savelli, in
“Brutium”, Reggio Calabria, Anno XXVI, n.8-9, 1947, p. 2.
G. Frattani, Angelo Savelli, in
“Il Momento”, Roma, 13 aprile 1947, p. 2.
[Immacolata Laino]
Nessun commento:
Posta un commento