Albino Galvano
Torino, 1907-1990
Composizione
1950
olio su tela, 50×40 cm
Collezione MAON, Rende
Sin dagli inizi della sua carriera pittorica,
negli anni Venti del XX secolo, Galvano si pose al di là del dilemma tra
figurativo e non-figurativo, rivolgendosi contro le correnti non-figurative che
sacrificavano l’oggetto alla spazialità, come se questa non fosse ancora forma,
anzi, “forma” per eccellenza (Argan 1992, p. 35). Da qui la continuità tra la produzione
artistica dell’allievo del Casorati, che agli esordi, voleva apprendere dal
maestro “il segreto di una sintesi in cui il dato naturale risultava assorbito
o trasfigurato” (Galvano 1979, p. 97) e quella di colui che nel 1950 fondava la
sezione torinese del Movimento Arte Concreta (MAC) con Annibale Biglione,
Adriano Parisot, Filippo Scroppo, Carol Rama e Paola Levi Montalcini.
La Composizione del 1950, spia di
un’evoluzione in chiave astratta delle opere espressioniste del dopoguerra, dal
cromismo timbrico e bidimensionale e dai contorni lineari semplificati, ha una
struttura spaziale non meccanica o architettonica, ma recante in sé forti
valenze religiose: la tensione emotiva, fissata attraverso forme e colori,
diviene una sorta di “feticcio laico”, indipendente dall’imitazione del reale
(Mundici 1992, pp. 29-32). La materia stessa è elevata al rango di forma, quale
mito e immagine: materia è per Galvano il colore, il segno, la linea, il punto
(Argan 1992, p. 35). L’ambito significante del segno è riportato alla sua
motivazione etica e l’Astrattismo, quale progressiva spiritualizzazione del
contenuto, diviene ora “presentazione”, venendo a occupare l’intero orizzonte
della figurazione simbolica (Gallino, 2004, pp. 27-46).
Bibliografia
A. G., a cura di A.
Galvano, Torino 1979.
Omaggio ad Albino Galvano,
catalogo della mostra (Torino, Circolo degli Artisti, 23 gennaio-1 marzo 1992),
Milano 1992.
Attraverso il Novecento: Albino Galvano
(1907-1990), atti del Convegno (Caffè Fiorio
Torino, 7 marzo 1997; Dipartimento di discipline filosofiche Università degli
studi Torino, 21 aprile 1997), a cura di M. Pinottini, Roma 2004.
[Teresa Gaetano]
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