Castrovillari (Cosenza),1879-Roma 1967
Ritratto
---
olio su tela, 46×34,5 cm
Collezione MAON, Rende
Allievo dal 1902 dell’Istituto di Belle
arti di Roma, Alfano abbandona gli studi con la volontà di sottrarsi alla
pedagogia accademica: in questa resistenza alla tradizione sussistono le
ragioni profonde della sua vicenda stilistica. Sensibile al realismo meridionale
e memore della lezione impressionista, l’autore ne mutua temi e modi
accentuando l’effetto strutturante del colore. L’opera palesa alcune
caratteristiche formali ricorrenti nel ritratto del periodo maturo: la
fisionomia del soggetto è delineata in maniera sommaria con pennellate ampie e
vigorose, con una gestualità pittorica dalla forte sintesi. L’effetto è quello
di un’incompiutezza dall’intenso valore evocativo: l’immagine si fa narrazione
di una storia e di una vicenda umana, al di qua di ogni possibilità
descrittiva. In tali qualità, pur variamente individuabili nell’intera
produzione alfaniana, il Ritratto di Rende si avvicina con forte
affinità alla Fanciulla sorridente della collezione romana Di Vietri,
degli anni trenta del Novecento (Sicoli 2015), nella maggiore definizione del
volto a discapito del busto, che è solo accennato, non finito. La pittura di
Andrea Alfano produce, così, una figura che si dissolve in uno spazio
indefinito, ma denso; fittizio, ma presente, e confessa la vaghezza della sua
identità, il suo affiorare sulla tela come una reminiscenza
Bibliografia
Andrea Alfano 1879-1967,
a cura di E. Crispolti, T. Sicoli, Soveria Mannelli (Catanzaro) 2002.
In penombra. Andrea Alfano nella
collezione Di Vietri, a cura di T. Sicoli, Roma 2015.
[Annalisa Laganà]
Nessun commento:
Posta un commento