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ANDREA ALFANO





























Andrea Alfano
Castrovillari (Cosenza),1879-Roma 1967
Ritratto
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olio su tela, 46×34,5 cm
Collezione MAON, Rende

Allievo dal 1902 dell’Istituto di Belle arti di Roma, Alfano abbandona gli studi con la volontà di sottrarsi alla pedagogia accademica: in questa resistenza alla tradizione sussistono le ragioni profonde della sua vicenda stilistica. Sensibile al realismo meridionale e memore della lezione impressionista, l’autore ne mutua temi e modi accentuando l’effetto strutturante del colore. L’opera palesa alcune caratteristiche formali ricorrenti nel ritratto del periodo maturo: la fisionomia del soggetto è delineata in maniera sommaria con pennellate ampie e vigorose, con una gestualità pittorica dalla forte sintesi. L’effetto è quello di un’incompiutezza dall’intenso valore evocativo: l’immagine si fa narrazione di una storia e di una vicenda umana, al di qua di ogni possibilità descrittiva. In tali qualità, pur variamente individuabili nell’intera produzione alfaniana, il Ritratto di Rende si avvicina con forte affinità alla Fanciulla sorridente della collezione romana Di Vietri, degli anni trenta del Novecento (Sicoli 2015), nella maggiore definizione del volto a discapito del busto, che è solo accennato, non finito. La pittura di Andrea Alfano produce, così, una figura che si dissolve in uno spazio indefinito, ma denso; fittizio, ma presente, e confessa la vaghezza della sua identità, il suo affiorare sulla tela come una reminiscenza

Bibliografia
Andrea Alfano 1879-1967, a cura di E. Crispolti, T. Sicoli, Soveria Mannelli (Catanzaro) 2002.
In penombra. Andrea Alfano nella collezione Di Vietri, a cura di T. Sicoli, Roma 2015.

[Annalisa Laganà]

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