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GIANNI BERTINI


Gianni Bertini
Pisa, 1922-Caen (Francia), 2010
L’ennemi de Mithridate
1959
olio su tela, 116×59 cm
Collezione MAON, Rende

Firmata e datata 1959 in basso a destra, L’ennemi de Mithridate fa parte del ciclo Espaces Imaginaires (1953-1960) che, con le opere del periodo Nucleare, costituisce il corpus di lavori di Gianni Bertini ascrivibile al movimento Informale italiano. Le opere che compongono questa serie sono la personale sintesi di Bertini dei principi dell’arte Nucleare, fondata sull’idea che arte, scienza e tecnologia siano correlate, e del Manifesto Contro lo Stile, di cui è uno dei firmatari, che stimolava a intraprendere un’azione anti-stilistica per un’arte che sia sempre autre.
Nel caso di L’ennemi de Mithridate due ingranaggi meccanici, uno di dimensioni maggiori e dalla forma più articolata rispetto all’altro, mettono in scena su un inquietante sfondo indefinito il loro scontro.
Come quasi tutte le opere della serie, anche questa fa riferimento ad un figura mitica: Mitridate, Re di Ponto, ricordato come uno dei più formidabili avversari della Repubblica Romana.
Riletto alla luce di questo mito, lo scontro rappresentato sulla tela tra i due ingranaggi potrebbe rimandare o allo scontro tra Mitridate e Roma, o a quello con il figlio Farnace, che cercò di usurpare il suo trono.
La svolta meccanica di Bertini, datata 1953-1954, si arricchisce di una maggiore attenzione per l’aspetto narrativo e per la messa in scena, che presagisce il cambio di rotta dell’artista verso la figurazione nel ciclo del periodo successivo della Mec-art, nel quale mitigherà questi ingranaggi con immagini Pop.

Bibliografia
P. Restany, Lyrisme et abstaction, Milano 1960.


[Danilo Marasco]

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