Alighiero Boetti
Torino, 1940-Roma, 1994
Aeroplani
1983
penna biro blu su carta intelata, 23×48
cm
Collezione
MAON, Rende
L’opera Aeroplani, che proviene
dalla collezione Luigi La Daga, fa parte di una corposa serie di carte iniziata
nel 1977. Alle prime versioni realizzate a matita e acquarello, seguono le
varianti a biro, eseguite su carta e successivamente allestite su tela. Nel
complesso, tale lavoro nasce dalla collaborazione con il disegnatore Guido
Fuga. Un preciso riferimento di questa collaborazione lo si trova nelle parole
dello stesso Boetti in un’intervista con Maurizio Fagiolo dell’Arco: “[…]
vorrei far disegnare a un collaboratore mille aerei su un foglio con un fondo
più blu del presepio, aerei precisi con tutte le prospettive, con tutte le
angolature, che provocano il desiderio. Deve essere un’esplosione!” (Ammann
2009). Dunque, sono carte, da cui trapela il desiderio dell’artista di dar vita
ad opere corali, ovvero lavori concepiti e progettati da Boetti, ma
commissionati e affidati a collaboratori. Attraverso un simile atteggiamento dandy,
Alighiero diviene l’ideatore di un nuovo “mezzo espressivo”, la biro per
l’appunto; da uno strumento chip privo di pathos, l’artista raggiunge
una “qualità pittorica” carica di una grande forza comunicativa, a cui non è
estranea l’ironia. La superficie, dell’opera è minuziosamente tratteggiata
attraverso una tecnica che richiede buon movimento e velocità d’esecuzione;
processo caratteristico della ricerca boettiana.
Bibliografia
J.
C. Ammann, Alighiero Boetti, Catalogo generale, vol. I, a cura
dell’Archivio Alighiero Boetti, Milano 2009.
R.
Barilli, Dall'opera al coinvolgimento. L'opera: simboli e immagini. La linea
analitica, catalogo della mostra (Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna,
maggio-settembre 1977), testi di R. Barilli, A. Del Guercio, F. Menna, Torino
1977.
[Rossana Caridà]
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