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FERDINANDO CHEVRIER




























Ferdinando Chevrier
Livorno, 19420-2005
Composizione
1951
olio su tela, 60×80 cm
Collezione MAON, Rende

L’opera venne dipinta a Livorno, dove l’artista viveva, nel 1951, lo stesso anno in cui Chevrier tenne una personale alla Libreria Salto di Milano e successivamente partecipò alla Quadriennale di Roma.
In riferimento ai rapporti dei colori, alla vivacità e varietà degli elementi formali, all’energia delle diagonali e all’articolazione dei nessi spaziali, Luciano Caramel ha affermato che questa Composizione, come le sue tele più rigorosamente concrete, rappresenta una struttura compositiva scattante e dinamica (Caramel 2003). Il nastro sulla tela ha un tracciato quasi calligrafico ed è dipinto con colori freddi che mantengono la memoria delle tele futuriste di Balla.
Il groviglio di linee curve che delineano forme simili a vele è un motivo ricorrente della produzione concretista di Chevrier, all’epoca della sua partecipazione al MAC (Movimento Arte Concreta). L’artista armonizza sapientemente taglienti angoli, acuti, retti e ottusi, con morbide linee curve ripetendo sulla superficie del dipinto alcuni elementi. La caratteristica predominante del dipinto è costituita dal fatto di essere impostato sulla forma ovale che rende instabile nel complesso la struttura. L’opera per Chevrier non è mai frutto di improvvisazione, bensì sempre il risultato di studi e varianti da parte dell’artista.

Bibliografia
L. Caramel, Ferdinando Chevrier, Disegni e tempere anni ’50, Galleria d'Arte “Il Salotto”, mostra numero 721, Como 2003.
P. Perrone, A. Veca, L. Caramel, Antologia di F. Chevrier, in “Giornale della Mostra”, 22 marzo 1989.


[Flavio Rizzuti]

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