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ANTONIO MARASCO




























Antonio Marasco
Nicastro (Catanzaro), 1886-Firenze, 1975
Aeroplani
1936
olio su tela, 54×30 cm
Collezione MAON, Rende

In un cielo ricoperto da nuvole alcuni aeroplani si librano su un paesaggio nel quale si riconoscono alcuni edifici e ponti.
Nella mitologia del Secondo Futurismo l’esaltazione del volo aereo occupa un ruolo primario e importante: “Il volo [è] espressione artistica di stati d’animo” e l’aviatore è “un giocoliere dello spazio, clown del padiglione celeste, irrequieto bizzarro personalissimo” (Azari 1919). L’artista futurista incarna così la figura dell’aviatore fantastico che registra sulla tela le impressioni di volo attraverso la sintesi e la trasfigurazione.
Il formato verticale della tela permette a Marasco di creare un’immagine divisa in due parti da più linee trasversali che formano una sorta di linea d’orizzonte, sulla quale si scorge, al centro del dipinto, un sole che funge da punto di focalizzazione. Nel cielo, costituito dalle nuvole, si stagliano tre aeroplani che producono dei turbinii di vento, determinando una forza centripeta che sembra attirare a sé tutto ciò che sta intorno. La superficie pittorica è pervasa da giochi di luci e ombre in netto contrasto che evidenziano maggiormente la tridimensionalità degli oggetti. Coloristicamente Aeroplani è ben strutturato e dal punto di vista tecnico le pennellate materiche veicolano il colore in maniera densa, pura, e in alcuni punti sfumata: i colori freddi sono utilizzati per evidenziare la vivacità del cielo in una splendente giornata di sole; all'opposto troviamo i colori caldi della terra e dei mattoni che compongono le costruzioni delle case e dei ponti.

Bibliografia
Marasco Anni Dieci-Settanta dal Futurismo al Concretismo, catalogo della mostra (Rende, 1995) a cura di E. Crispolti, T. Sicoli, Milano 1995.
E. Crispolti, Storia e Critica del Futurismo, Roma 1986.


[Carmen Astorino]

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