Ivo
Pannaggi
Macerata,
1901-1981
I
costruttori
1926
olio
su cartone, 40×30 cm
Collezione
MAON, Rende
Ivo Pannaggi, insieme a Vinicio Paladini
e a Enrico Prampolini, fu tra i firmatari del manifesto del Secondo Futurismo L’Arte
Meccanica, pubblicato sulla rivista “Noi” nel 1923.
Il primo periodo del Secondo Futurismo
(1918/20-1927/28) è identificato in pittura dall’esaltazione di soggetti
meccanici, inseriti in paesaggi schematizzati e anonimi, caratterizzati da un
rigore geometrizzante reso, generalmente, attraverso campiture cromatiche
uniformi e squillanti. Queste caratteristiche sono facilmente riscontrabili in
alcune opere di Pannaggi, il quale, inoltre, venne influenzato sia dal
costruttivismo russo sia dal neoplasticismo olandese.
L’opera I costruttori presenta
tre figure umane intente in un lavoro riconducibile a quello svolto all’interno
di un cantiere per la costruzione di un edificio. Su uno sfondo scuro risaltano
dei solidi geometrici dai toni caldi dell’arancione che rimandano a strutture
architettoniche che figure di umanoidi meccanici, tutte uguali e anonime,
stanno elevando. La ripetitività dei movimenti e l’anonimità delle figure sono
assimilabili a quella dei robot, “macchine-umane” come quelle descritte nel
manifesto futurista. Nell’angolo inferiore destro del quadro l’artista ha
apposto la propria firma e l’anno di realizzazione.
Bibliografia
L’arte moderna, vol. V. Dinamismo e
simultaneità nella poetica futurista, testo di
M. Calvesi, Milano 1967.
E. Crispolti, Storia e critica del futurismo,
Bari 1986.
[Sara Passante]
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